Nel vibrante panorama artistico del Seicento napoletano, Paolo De Matteis emerse come uno dei pittori più rinomati della sua epoca. Nato a Orria, nella frazione di Piano Vetrale, nel suggestivo territorio del Parco Nazionale del Cilento, De Matteis avviò la sua esperienza artistica a Napoli, all’interno della bottega di Luca Giordano.

Prosegui gli studi presso l’Accademia di belle Arti San Luca di Roma. Qui Paolo De Matteis si dedicò all’osservazione e al disegno delle opere dei migliori maestri della Scuola Romana. È probabile che durante questo periodo sia entrato in contatto con un nutrito gruppo di artisti francesi, attivi in città e orientati verso l’ideale classicista, comune sia a Roma che a Parigi in quegli anni.

Roma, nel XVII secolo, rappresentava il cuore pulsante dell’arte e della cultura europea, attraendo artisti, intellettuali e studiosi provenienti da ogni angolo del mondo. Fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo delle abilità artistiche dei giovani talenti, l’Accademia di San Luca, istituita nel 1577, fu un crocevia fondamentale per De Matteis.

La fervida scena artistica romana del tempo, arricchita dalla presenza di grandi maestri come Bernini, Pietro da Cortona e Carlo Maratta, influenzò profondamente De Matteis. Il dinamismo delle opere barocche, l’uso sapiente della luce e delle forme, e la drammaticità delle composizioni lasciarono un segno indelebile nello stile e nell’estetica del giovane artista.

Successivamente, con la nomina del marchese del Carpio a viceré di Napoli nel 1683, fece ritorno a Napoli. Qui, riprese i suoi studi presso la scuola di Luca Giordano, che era appena rientrando da Firenze.

La sua carriera artistica, corposa di successi, contribuì a definire il fervore artistico che contraddistinse Napoli nel periodo barocco. La sua maestria nel dipingere scene mitologiche, religiose e storiche con colori vibranti e un dinamismo espressivo lo innalzò tra i pittori più celebri della sua generazione.

Recentemente, l’attenzione è stata attratta da un sorprendente ritrovamento di opere d’arte presso il Maschio Angioino di Napoli. Questo emblema architettonico della città ha rivelato una collezione di dipinti attribuiti sia a Luca Giordano che a Paolo De Matteis. Tale scoperta ha suscitato grande interesse nell’ambito artistico, contribuendo a rivelare ulteriori dettagli sul lavoro e sull’eredità di entrambi i pittori.

Piano Vetrale, il luogo di nascita di De Matteis, da oltre 40 anni ha onorato la memoria dell’artista dando vita ad un progetto artistico che ricorda l’importanza dell’espressione artistica per gli esseri umani.  Questo progetto ha trasformato l’aspetto urbano del paese, trasmettendo attraverso colori, forme e immagini la storia, la cultura e l’eredità artistica di De Matteis.

Ogni murale, sapientemente dipinto da artisti locali e non solo, racconta una storia diversa. Alcuni ritraggono le opere iconiche del pittore, altri rappresentano scene di vita quotidiana nel Cilento, mentre alcuni murales raffigurano paesaggi mozzafiato che incantano chiunque li osservi.

Questa iniziativa non solo ha dato nuova vita a Piano Vetrale, ma ha anche trasformato il borgo in una destinazione turistica unica nel suo genere. I visitatori possono passeggiare tra le vie del paese, ammirando le vivaci opere d’arte che decorano ogni angolo, respirando l’atmosfera creativa e immersiva che i Murales hanno saputo regalare.

Piano Vetrale, grazie a questa iniziativa, è diventato un luogo dove arte, storia e vita quotidiana si mescolano in un affascinante mosaico di colori e significati, rendendo indimenticabile l’esperienza di chi lo visita.

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